Il Moire’ nella stampa di T-shirt e in stampa tessile
Ottimi stampatori serigrafi dopo molti tentativi hanno raggiunto una eccellenza nella incisione dei telai ,
riuscendo ad ottenere in stampa serigrafica la stampa di un retino senza difetti di impastamento e di moirè ad esempio, inclinando anche il tessuto di serigrafia durante la tesatura dei quadri ed ottimizzando l’uso delle foto emulsioni per serigrafia .
Purtroppo, questi telai ottenuti dopo molti tentativi, hanno si un ottimo risultato nella stampa di una sfumatura su una superficie piana come una carta o un film plastico, ma rivelano di nuovo un drammatico effetto di moire se vengono utilizzati in stampa sopra un tessuto come ad esempio il Jersey di una T-shirt.
Questo moirè che si evidenzia in stampa tessile, viene definito anche Moire di terzo ordine ed e’ generato dall’interferenza di tre strutture regolari sovrapposte:
Esempio di un tessuto di jersey
Qualcuno ha tentato di risolvere la problematica di moirè sopra riportata utilizzando una retinatura disponibile in Photoshop ( e non in un RIP professionale ) definita ” retino a dispersione d’errore” ma questo tipo di elaborazione oltre a togliere gran parte dei passaggi della sfumatura originale, introduce un livello di granulosità e difettosità tale nelle stampe in serigrafia da generare una qualità della stampa finale spesso peggiore, delle difettosità causate in origine dal retino AM utilizzato in serigrafia.
LA RETINATURA STOCASTICA
La retinatura FM o retinatura stocastica e’ stata la grande novità nei software RIP derivata dallo sviluppo dei computer nella prestampa circa 20 anni fa.
Si pensava che avrebbe rivoluzionato la tecnologia della retinatura in tutte le arti grafiche compresa la serigrafia.
Ma non e’ stato cosi, ad oggi solo il 5% dei lavori vengono realizzati con retinature stoccastiche in quanto il retino stocastico e’ piuttosto complesso nella sua generazione e lo stocastico di prima generazione si e’ rivelato di difficile gestione e stabilità in stampa, per cui questo tipo di soluzione tecnica e’ stata sempre meno utilizzata.
E’ importante nuovamente chiarire che il retino stocastico non e’ un retino a dispersione di errore come il retino a dispersione presente in adobe Photoshop .
Purtroppo il retino a dispersione presente in Photoshop anche se in alcuni blog viene suggerito per limitare il moirè, oltre a togliere gran parte dei passaggi della sfumatura originale , introduce un livello di granulosità e difettosità tale nelle stampe in serigrafia da generare una qualità della stampa pessima e incostante con addirittura problemi peggiori, delle difettosità causate in origine dal retino AM utilizzato in serigrafia.
I recenti sviluppi di grafica computazionale e gli algoritmi di calcolo di ultima generazione del retino stoccastico, oltre ad essere molto piu’ complessi del retino a dispersione di errore, assicurano una ottima continuità e morbidezza delle sfumature ed una eccezionale stabilità e qualità in stampa .
Ad oggi data la complessità della retinatura stocastica, i RIP che implementano in modo completo e a livello professionale lo stocastico di ultima generazione sono veramente molto pochi e presentano costi decisamente molto elevati.
Ecco i motivi dello sviluppo di XerioRIP